Dal 22 al 24 settembre si terrà a Livorno
la terza edizione del festival IL SENSO
DEL RIDICOLO, dedicato all'umorismo, alla comicità e alla satira.
«L’arte, la narrativa, la poesia, il cinema,
il fumetto, il giornalismo e persino la politica sono i territori in cui
umorismo e comicità diffondono i loro princìpi attivi, che sono secondo i casi
nutritivi o velenosi. – afferma il direttore del festival Stefano
Bartezzaghi - Nutritivi quando la risata
che ne deriva ci aiuta a ridimensionare gli intoppi che ci separano dalla realizzazione
dei nostri desideri. Velenosi, invece, quando proprio non ci resta che ridere».
Il programma
è ricco di avvenimenti a partire dalla lectio magistralis che aprirà il
festival (venerdì 22 settembre, h. 17.30) affidata a Massimo Recalcati, che
l’ha voluta intitolare «Il desiderio ci prende in giro?».
Nel
sottotitolo - «Sulle vicissitudini tragicomiche del desiderio umano» e questo
non può non far venire in mente il personaggio del rag. Fantozzi interpretato
così bene da Paolo Villaggio recentemente scomparso.
Di lui
parlerà, il grande Enrico Vaime che, fra le tante voci del suo impareggiabile
curriculum di umorista, è stato tra gli autori di «Quelli della domenica», il
programma tv che rivelò il genio di Villaggio.
A conversare
con Vaime (nell’incontro «Un tanto a umiliazione» di domenica 24, alle 16.30)
sarà un suo più giovane collega: Pietro Galeotti, che come autore tv (in
particolare di Quelli che il calcio, Anima mia, Che tempo che fa) ha
collaborato con tutti i comici e le comiche che ci hanno fatto ridere negli
ultimi trent’anni.
Forte di tale
esperienza, nell’ultimo anno Galeotti ha assunto la direzione di Linus: di cosa
è stato e di cosa è Linus parlerà in «Del Bello e del Buono» (sabato 23
settembre, h. 18.30), assieme a una nuova collaboratrice del mensile, Marina
Viola, figlia dell’indimenticabile Beppe Viola che su Linus teneva una rubrica
leggendaria, «Vite vere, compresa la mia». Sul palco con loro, il direttore del
festival, in veste di lettore del Linus storico e di quello nuovo, e la critica
teatrale Sara Chiappori.
PROGRAMMA |
Dei rapporti fra arte figurativa e umorismo parlerà la storica dell’arte contemporanea Antonella Sbrilli, che ha studiato snodi curiosi e spesso anche umoristici del rapporto fra scrittura e figura (basti pensare al suo lavoro sul Tristram Shandy di Laurence Sterne o alla mostra romana sull’arte del rebus). La sua panoramica su arte e umorismo si intitola «Monna Risa» (sabato 23 settembre, h. 11.15).
L’appuntamento
è a Livorno alla fine di settembre ricordandoci che: “L'umorismo che mi piace è quello che mi fa ridere cinque secondi e
pensare dieci minuti”
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